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lunedì 11 luglio 2011

Facebook - che male me ne può venire se la mia foto, la mia faccia, perde la sua privacy? [aggiornato il 13/08/2012]

[se non leggi bene l'articolo vai sul blog http://vincenzomiccolis.blogspot.it/ o sulla versione mobile http://bit.ly/AeHvgL]
 
Spezziamo una lancia a favore della condivisione di foto sui social network.

Per prima cosa che male me ne può venire se la mia foto, la mia faccia, perde la sua privacy?
Ma poi, sul web, esiste la privacy?
Qualunque foto, QUALUNQUE, pubblicata sul web, in qualunque cartella di qualunque sito finisca, anche del tuo sitino privato personale, finisce nel motore di ricerca immagini di google, con buona pace della privacy :-D

Ti ringrazio tantissimo Tirtha, che col tuo commento al post Non condividere queste foto su Facebook! hai sollevato alcuni interessantissimi argomenti.

(continua sotto)
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Data l'estrema articolazione del tuo preziosissimo intervento ho preferito riprendere singolarmente i tuoi dubbi e le tue domande portandoli a spunti di riflessione per altre discussioni del blog. Questo post è solo il primo.
Ciao Tirtha, so bene che la tua prima domanda è volutamente provocatoria! Ovviamente sei tu a perdere la tua privacy, non la tua faccia. Sarà pur vero, e non lo credo, che non ti importi della tua privacy. Ma non te ne importa neanche di quella dei tuoi cari? Conosco già la risposta. Certamente t'importa.

Forse per una risposta più utile è necessario capire meglio cosa può accadere quando vengono sottratte foto personali.

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Ho letto di un madre (vedi sotto My daughters pictures stolen and used in ad nei Link utili) che si è trovata la figlioletta di pochi anni come testimonial inconsapevole di prodotti cinesi per bambini. Nei commenti al post c'è un'altra madre che si è ritrovata le foto della figlia sul vasino, in un sito di vasi anche per altri usi, le cui foto promozionali potevano essere considerate vietate ai minori. In un altro interessante commento della medesima pagina è descritto come impedire tecnicamente che Google indicizzi le foto del proprio sito personale.

Nella puntata di Report del 10/04/2011 (di cui ho parlato in Trappole nella rete e in Report - Questa sera si parla di Google e Facebook) è citato un caso simile di una signora italiana che ha visto un innocente video familiare postato su Youtube, diventare, senza alcuna giustificazione, video-testimonianza di maltrattamenti su minori nella trasmissione Nella rete di Jekyll di Italia 1.

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In un altro post (vedi Photo Location risk and some good news sotto nei Link utili) si parla invece di un rischio tecnico che si corre pubblicando foto scattate con dispositivi dotati di antenna GPS. Il meta dato Exif della fotografia contiene la posizione in cui è stata scattata con un'approssimazione di 6 m (20 piedi circa). Questa funzionalità può essere disattivata, ma per default sembrerebbe essere attivata. Quando un malintenzionato ruba la tua foto può sapere anche dove è stata scattata.

Nei miei contatti moltissimi utilizzano nella foto del profilo personale soltanto porzioni del volto non riconoscibili, o sono ritratti con occhialoni, cappelli ed altri ornamenti. Altri, tanti, utilizzano nomi di fantasia. Non credo si tratti di casualità, almeno nel mio piccolo campione di riferimento. Credo invece che vi sia effettivamente, per molti ma troppo pochi, una crescente consapevolezza.

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La privacy, a mio personalissimo avviso, va difesa, pur in misura minima, soprattutto se si tratta di bambini e ragazzini.

Alla prossima!
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6 commenti:

  1. ribadisco... come avevo detto nel commento di cui hai estrapolato solo la prima parte :-D che se si utilizzano gli opportuni accorgimenti per restringere la privacy alle varie immagini (le mie foto personali, come quelle di mio figlio su FB sono visibili solo a persone selezionate) non si corrono questi rischi... poi se una madre mette su internet liberamente fruibile la foto del figlio sul vasino non è da biasimare il sistema web bensì l'idiozia della madre :-D

    a tutt'ora nessuno mi ha ancora dimostrato che rischio concreto posso correre se qualcuno sa che faccia ha il mio nome :-D quanto ai camuffamenti su FB... beh... la paranoia corre veloce di bocca in bocca anche quando poi di rischi reali se ne corrono assai pochi se si fanno el cose con intelligenza!

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  2. Il caso italiano non l'avevo sentito in radio ma in Report. Ho adeguatamente aggiornato il post.

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  3. @Tirtha
    Ho estrapolato solo la prima parte solo perché mi riservo di riprendere in un secondo momento anche gli altri argomenti interessanti che hai citato. :D

    Per la "signora del vasino" parli di idiozia, ma credo si tratti di persone che "ignorano" quali possano essere i rischi di questi atteggiamenti superficiali. Facciamoglielo capire e insegnamo a quanti ci leggono come proteggersi.

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  4. Ho reso disponibile la trascrizione della puntata di report a cui mi riferisco nel post.
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  5. L'abbreviazione di Exchangeable image file format è Exif non EXIF come avevo erroneamente riportato.

    Ringrazio ginno per la cortese segnalazione

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  6. Per tutelare la privacy degli interessati l'articolo è stato rettificato come richiesto.

    RispondiElimina

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