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domenica 9 ottobre 2011

Privacy - Youtube e Amanda Knox

Il clamore della sentenza dei giorni scorsi su Amanda Knox e Raffaele Sollecito non può non far riflettere. Ne sto scrivendo su queste pagine non per entrare nel merito della, pur complessa, vicenda giudiziaria, quanto per soffermare l'attenzione su quanto le moderne abitudini di vita digitale possono influenzare la vita reale.
 
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La Giustizia ha stabilito l'innocenza di questa ragazza e non c'è altro da dire. Non va dimenticato che Amanda  ha trascorso 4 anni in carcere. Immaginare che una persona innocente possa aver trascorso un solo giorno in galera è già tremendo. Un periodo così prolungato causa certamente un forte stress emotivo e lascerà senza alcun dubbio un segno molto profondo nella vita di questi due ragazzi, delle loro famiglie, dei loro amici.

Credo però che nell'immaginario collettivo Amanda non sia mai stata considerata una vittima delle circostanze. Non ho dati statistici ufficiali quindi questa mia è una semplice congettura, un'ipotesi, basata su quanto ho potuto ascoltare dai comuni cittadini, passanti, intervistati in radio e televisione. Nei discorsi fatti con amici e conoscenti sull'argomento, mai nessuno ha visto la coppia di ragazzi come delle vittime, degli innocenti.
Perché?

Non è forse vero che i media hanno dipinto i personaggi con un'aurea oscura, ombrose figure da romanzo giallo a tinte forti. Non è forse plausibile pensare che i frivoli filmati circolati su Youtube che ritraggono Amanda Knox in un evidente stato di alterazione abbiano avuto un forte impatto sull'opinione pubblica?




Queste immagini non hanno per nulla giovato alla posizione dei due ragazzi. Hanno contribuito alla costruzione mediatica del personaggio noir disumanizzato. Una società come la nostra, superficiale, frettolosa è portata alla rapida semplificazione. In molti avranno pensato: "Ecco un'altra straniera perduta",
Io stesso temo di essermi fatto influenzare negativamente da questi contenuti. Un troppo facile pregiudizio.


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Qualche mese fa abbiamo discusso sull'importanza di limitare contenuti multimediali personali su Facebook & Co. Abbiamo parlato delle conseguenze che nel tempo la divulgazione di questo materiale di carattere privato può portare. Cito rapidamente gli articoli ai quali mi riferisco:



Probabilmente quando il video è stato girato e pubblicato Amanda ed i suoi amici non avrebbero mai immaginato che potesse essere utilizzato per documentare una personalità deviata dedita ad alcol e droghe. I ragazzi avranno pensato di fare una cosa simpatica, goliardica... poteva costare loro la libertà.

Alla prossima!
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