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sabato 11 agosto 2012

Esiste un'associazione per disertare il canone RAI?

Vorresti non pagare più il canone RAI? Leggi
Ultimo aggiornamento 30/12/2013

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Una cara amica mi ha chiesto:
Per i privati, esiste un'associazione che dia la possibilità di fare collettivamente "rivolta fiscale" sul canone RAI?
A primo impatto direi che il canone va pagato. Per gli insolventi interviene equoitalia con sistemi piuttosto bruschi e, a dispetto del nome, poco equi, spesso oggetto di inchieste giornalistiche. Personalmente eviterei di intraprendere questa strada.

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Rimane il fatto che il servizio televisivo nazionale, veicolato sul Digitale Terrestre, piuttosto che una rivoluzione tecnologica (come era stato presentato inizialmente), si è rivelato l'ennesima vana promessa di una politica affaristica e interessata che ha governato l'Italia negli ultimi 20 anni. Il miraggio di decoder gratuiti, numerosi canali in più, una qualità superiore, trasmissioni in HD; aveva l'unico scopo di creare un'offerta che fuori dalla TV analogica, potesse competere con Sky, che stava conquistando rapidamente grosse fette del mercato italiano.

Senza entrare nel merito dei contenuti RAI, e rimanendo su considerazioni relative all'infrastruttura tecnologica, la qualità del DTT è assai scadente:
- il segnale è fortemente variabile;
- la copertura del servizio sul territorio nazionale è parziale.

Pagare una tassa per questo tipo di servizio può sembrare ingiusto. A pensarla così è anche l'ADUC che da tempo ha iniziato un'agguerrita battaglia al canone RAI. L'associazione non parla di rivolta fiscale (come invece hanno fatto in Lega Nord, vedi Quotidiano Net - Politica - La Lega alza il tiro e annuncia: "Non paghiamo il canone Rai" sotto nei Link utili) ma utilizza gli strumenti istituzionali e legali disponibili affinché il Governo riveda la normativa sull'argomento. Le norme specifiche sono assolutamente obsolete, risalgono al ventennio fascista. Se non interpretata e soggettivamente ricontestualizzata la legge è assolutamente inadeguata. Tra i loro principali obiettivi l'abolizione del canone (vedi ADUC - Tlc - Info - Speciale Canone RAI sotto nei Link utili).

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Aggiungo come nota personale che è disponibile un'altra via per fruire dei contenuti RAI in sostituzione all'analogico. Il sistema, noto come TivùSat, permette di vedere i canali dell'offerta RAI/Mediaset/La7 via satellite con una qualità nettamente superiore. La sua diffusione, per quanto posso sapere, è ancora minima ma la tecnologia validissima (vedi tivù - Libertà di visione sotto in Link utili) anche se i decoder hanno un costo superiore (vedi TivùSat - Scegliere il decoder HD sotto in Leggi anche).

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Devo pagare il Canone RAI per i PC in negozio?

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Nel titolo il quesito che, una cara amica, mi ha posto oggi e che ritengo utile riproporre sulle mie pagine.

A Febbraio ho pubblicato un articolo sull'argomento Rai rinuncia al canone sui PC, tablet e smartphone nel quale ho riportato un comunicato ufficiale RAI del 21/02/2012. Il comunicato, in sintesi, dice che il canone straordinario è dovuto solo per il possesso di TV in senso stretto e per PC, smartphone e tablet nel caso in cui siano utilizzati come TV; non s'intende il mero possesso di questi ultimi. Un dettagliato articolo specifico di Italia Oggi (vedi Canone Rai, altolà di Passera - News - Italiaoggi sotto nei Link utili) fuga ogni ulteriore dubbio.


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Nel comunicato RAI è evidenziato che in altri paesi la situazione è ben diversa. Vige in questi l'obbligo al pagamento per il solo possesso di PC, Smartphone e Tablet che, per inciso, assai facilmente sono in grado di visualizzare contenuti video digitali  (vedi TV su iPad: le migliori APP).

Una piccola (ma non troppo) parentesi sarebbe da aprire sul discorso Digital Signage che di soppiatto è stata introdotta nel comunicato. Questa pratica è ben lontana dall'utilizzo convenzionale di un TV. Descrive l'utilizzo di schermi, solitamente collegati in rete, utilizzati per promuovere commercialmente articoli e servizi come chiaramente indicato su Wikipedia (vedi Digital signage - Wikipedia sotto in Link utili).

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Digital signage - Wikipedia

Siti consultati:
pmi.it/
ufficiostampa.rai.it/
italiaoggi.it/
wikipedia.org/

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martedì 21 febbraio 2012

Rai rinuncia al canone sui PC, tablet e smartphone

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Pubblicata in serata sul sito RAI l'improvvisa rinuncia. Di seguito il testo integrale del comunicato:


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RAI: NULLA E' DOVUTO PER MERO POSSESSO COMPUTER, TABLET E SMARTPHONE

21/2/2012

La Rai, a seguito di un confronto avvenuto questa mattina con il Ministero dello Sviluppo Economico, precisa che non ha mai richiesto il pagamento del canone per il mero possesso di un personal computer collegato alla rete, i tablet e gli smartphone.
La lettera inviata dalla Direzione Abbonamenti Rai si riferisce esclusivamente al canone speciale dovuto da imprese, società ed enti nel caso in cui i computer siano utilizzati come televisori (digital signage) fermo restando che il canone speciale non va corrisposto nel caso in cui tali  imprese, società ed enti abbiamo già provveduto al pagamento per il possesso di uno o più' televisori. Cio' quindi limita il campo di applicazione del tributo ad una utilizzazione molto specifica del computer rispetto a quanto previsto in altri Paesi europei per i loro broadcaster (BBC…) che nella richiesta del canone hanno inserito tra gli apparecchi atti o adattabili alla ricezione radiotelevisiva, oltre alla televisione, il possesso dei computer collegati alla Rete, i tablet e gli smartphone.
Si ribadisce pertanto che in Italia il canone ordinario deve essere pagato solo per il possesso di un televisore.

L'annuncio giunge dopo una protesta montata su internet nei giorni scorsi. L'elenco dei link in coda indica  l'interesse della comunità online all'argomento. L'ADUC ha da tempo denunciato l'inadeguatezza della norma. Non solo la RAI chiede (dal sito ADUC.it) già da tempo a privati cittadini di pagare il canone per qualsiasi dispositivo in grado di ricevere contenuti televisivi (il comunicato RAI nega questo dato), ma, approfittando degli ascolti record del Festival di San Remo 2012, chiede anche alle aziende italiane di pagare il  canone sui dispositivi elettronici più disparati. Il cosiddetto canone speciale ha un costo molto più elevato dei €112,00 imposti ai privati e va ad aggiungersi al già pesante carico fiscale.  

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In estrema sintesi l'abbonamento ordinario è dovuto dai privati solo per la TV. Il canone speciale è dovuto dalle aziende che utilizzano TV o apparecchi che possano visualizzare contenuti televisivi.

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