lunedì 2 giugno 2014

Driverless? Speriamo presto

La tecnologia che non causa cambiamenti radicali, ma è il perfezionamento di quella già disponibile non subisce, probabilmente,  grossi attacchi, se non dalla concorrenza. 

Destino diverso incontra invece la tecnologia realmente rivoluzionaria. Solo per fare alcuni esempi: treno, energia nucleare, esplorazione spaziale e robot. 

Luminari conservatori, corporazioni di mestiere e loro eletti si immolano senza riserve a difesa della causa che copre meri interessi economici.

In questi giorni si parla molto delle corporazioni di tassisti contro Uber, ma l'argomento, pur rimanendo molto interessante, non è oggetto di questo post.

Che le auto senza guidatore possano rivoluzionare il trasporto di persone e merci è ormai chiaro. Meno chiari sono i tempi necessari ed i limiti più importanti di questo nuovo orizzonte tecnologico. L'aumento costante degli investimenti dei brand industriali più noti chiarisce anche che la tecnologia ha in vero un potenziale molto interessante anche dal punto di vista dei produttori. 

Per quanto all'impatto sulla società e sul lavoro, probabilmente vi saranno professioni che subiranno trasformazioni profonde, ma, dalle aspettative alimentate dalle previsioni degli evangelists, tutta la popolazione ne trarrà beneficio. Disabili ed anziani potranno ritrovare una maggiore autonomia e le zone prive di grandi infrastrutture potranno gestire comunque il trasporto pubblico. Le città saranno ridisegnate. Saranno richieste nuove professionalità.

Per quanto ai tempi, dei mezzi in grado di coprire brevi percorsi ripetitivi e poco rischiosi senza autista, a Dubai sono già utilizzati. In Italia, i ricercatori hanno ottenuto ottimi risultati da importanti sperimentazioni e le Google cars hanno invaso Mountainview: manca poco.

Per quanto invece ai limiti, nutro la speranza che un mezzo di questo tipo subisca una seria fase di test con aperture al mercato progressive. Partendo da usi meno rischiosi come il trasporto merci in zone poco popolate, per giungere poi al trasporto persone di massa. Difficilmente un test risulta essere migliore della realtà. Un test di stress può essere esasperato, ma molti scenari rischiano di non essere debitamente considerati.

È certamente importante rendere l'esperienza del trasporto più confortevole ma auspico che l'obiettivo primario rimanga la riduzione drastica del numero enorme delle vittime della strada. Un prezzo troppo alto pagato ad una società sempre più mobile.

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